sabato 30 luglio 2011

...L'attimo iniziale... - Oscurità Silenzio Suono -

Oscurità. Il vuoto del buio avvolgeva l’anima della terra selvaggia, le stelle faticavano a brillare accanto a una immensa luna piena. Lei si muoveva lentamente tra gli alberi con eleganza sublime; il mantello nero corvino sfiorava delicatamente il suolo, la gonna nera, adornata di graziosi merletti neri, si muoveva sensuale ad ogni passo della giovane donna e il cappuccio, cinto sino alla fronte, illuminava il volto di un’oscurità tetra. La natura si preparava alla teatrale danza della vita ove viene coinvolta ogni essenza universale; dal divino lago del bosco un nobile essere usciva dalla sua dimora e strisciando si dirigeva verso secolare cerchio di pietre aspettando l’arrivo di colei che danza.

Silenzio. Tutto era fermo. Ogni cosa era immobile. Nulla proseguiva il suo cammino. La vita si stava preparando all’illimitato fluire dell’energia sacra. I raggi candidi della luna scesero sul liturgico cerchio di pietre illuminando l’ingresso per dare il benvenuto alla sacerdotessa. Lei era ferma davanti al varco aspettando l’invito dalla Dea. Con dolcezza si accinse al centro del cerchio sacro alzando il capo verso l’altare, la cui magnificenza era cinta dalle spire del nobile serpente del potere che con occhi freddi osservava la donna entrare.

Suono. Le morbide labbra si schiusero intonando una litania ancestrale per invocare il cerchio del potere e invitare gli essere dei mondi magici a riunirsi all’interminabile danza dell’esistenza. Le note balzavano leggiadre sulla sfera del reale. Gli abitanti del mondo infinito si apprestarono a raggiungere il santo loco unendosi al canto della donna e dando vita alla sinfonia dell’esistenza celestiale. La sacerdotessa prese dalla bisaccia il pugnale consacrato, l’athame, e lo puntò al cielo verso la luna pronunciando: “Come in alto - rivolse il pugnale verso il suolo - Come in basso, questo cerchio è sigillato!” per poi appoggiare la lama sulle labbra per suggellare l’incanto...

Continua…

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